Ad Ottobre 2024 ho conseguito un Master di II Livello in “Management per la gestione di organizzazioni sanitarie” con una tesi dal titolo “Salute e benessere organizzativo: l’esperienza della SC Radioterapia della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta” di cui riporto una breve sintesi.
BENESSERE ORGANIZZATIVO
In un ambiente come quello ospedaliero, in cui professionisti di diverse competenze e sensibilità collaborano quotidianamente per offrire cure di alta qualità, occuparsi del clima e del benessere organizzativo è cruciale. La tesi si concentra sul perché e su come si debba promuovere la salute organizzativa nelle strutture sanitarie, con l’obiettivo di migliorare sia la qualità delle cure che la soddisfazione e la realizzazione professionale degli operatori.
L’importanza del benessere organizzativo in sanità: il contesto attuale
L’importanza del benessere organizzativo in ambito sanitario emerge da alcuni aspetti chiave che caratterizzano questo settore. Ogni giorno, medici, infermieri, tecnici affrontano non solo sfide operative, ma anche carichi di lavoro emotivo significativi. La natura del loro lavoro richiede un livello di attenzione e una capacità decisionale elevate, spesso in situazioni critiche o di emergenza. Ignorare il benessere organizzativo significa rischiare di generare stress cronico e burnout, condizioni che non solo compromettono la salute degli operatori ma impattano negativamente anche sulla sicurezza dei pazienti.
Benefici e conseguenze del benessere organizzativo
Quando si parla di benessere organizzativo, si fa riferimento a un ambiente lavorativo che promuove la collaborazione, la fiducia reciproca e la realizzazione professionale. Gli studi ci indicano che un buon clima organizzativo porta con sé vantaggi concreti:
- Riduzione dell’assenteismo e del turnover: un ambiente di lavoro positivo riduce i livelli di stress e aumenta la soddisfazione, portando a una minore frequenza di assenze e a un minor turnover del personale.
- Aumento della produttività: un operatore motivato lavora meglio e con maggiore attenzione, contribuendo a migliorare l’efficacia delle cure e la qualità complessiva dei servizi.
- Migliore qualità delle cure: un ambiente di lavoro sereno permette agli operatori di concentrarsi sui bisogni dei pazienti, migliorando la qualità del trattamento.
Modelli teorici e fondamenti del benessere organizzativo
Esistono numerosi modelli teorici che permettono di analizzare e comprendere meglio le dinamiche del benessere organizzativo. Esaminiamo i più rilevanti:
- Modello Job Demand-Control (Karasek, 1979): Questo modello esplora la relazione tra le richieste del lavoro e il controllo che il lavoratore ha sulle proprie mansioni. In contesti come quello sanitario, dove le richieste sono spesso elevate, è fondamentale che il personale abbia un certo livello di autonomia decisionale per gestire lo stress. Maggiore controllo e autonomia riducono la sensazione di sovraccarico, migliorando la gestione dello stress e aumentando la soddisfazione lavorativa.
- Modello Effort-Reward Imbalance (ERI) (Siegrist, 1996): Questo modello si concentra sul bilanciamento tra l’impegno lavorativo e le ricompense ricevute, siano esse materiali, come il salario, o immateriali, come il riconoscimento e il rispetto professionale. In ambito sanitario, è frequente che i professionisti sentano di dedicare molto al loro lavoro senza ricevere il riconoscimento adeguato, una condizione che può portare a frustrazione e burnout. Equilibrare impegno e ricompense è quindi essenziale per mantenere alta la motivazione e ridurre i rischi di esaurimento.
- Modello Burnout (Maslach, 1981): Christina Maslach ha teorizzato il burnout come una sindrome legata a tre dimensioni: esaurimento emotivo, depersonalizzazione e ridotta realizzazione personale. In sanità, il burnout è comune a causa del carico emotivo e della pressione continua cui sono sottoposti i professionisti. L’esaurimento emotivo può portare a un distacco dai pazienti e a una percezione di inefficacia, con impatti negativi sia sul personale che sulla qualità delle cure.
Analisi delle problematiche organizzative nel reparto di Radioterapia della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta
La Struttura Complessa (S.C.) di Radioterapia della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta è un ambito altamente specializzato e tecnologicamente avanzato, ma con significative sfide organizzative ed emotive. La struttura è dedicata al trattamento di patologie neuroncologiche. Il clima organizzativo in questo reparto si caratterizza per un alto livello di collaborazione interdisciplinare, necessaria per fornire cure coordinate e personalizzate. Tuttavia, la complessità delle patologie trattate e l’assenza di luce naturale nell’ambiente lavorativo, che si è dimostrato avere impatti negativi sul benessere psicologico e fisico del personale, rappresentano una sfida quotidiana.
Progetto “Libera…Mente”: obiettivi e strategie
A Luglio 2006, ho proposto al Direttore della SC Radioterapia, Dr.ssa Laura Fariselli, di attivare un progetto pilota, allora chiamato “Libera…Mente” e finanziato dall’Associazione Italiana Tumori Cerebrali, creato per rispondere alle specifiche esigenze del reparto e strutturato su diversi livelli:
- Counselling per i pazienti: Il counselling psicologico è offerto per supportare i pazienti durante la radioterapia. Questi incontri non solo aiutano i pazienti ad affrontare i propri timori, ma favoriscono anche il potenziamento delle risorse personali e delle capacità di affrontare situazioni difficili. È uno spazio sicuro dove poter esprimere emozioni e trovare supporto nei momenti di crisi.
- Counselling per i familiari: La malattia di un caro è un evento traumatico anche per la famiglia, e il sostegno ai familiari è fondamentale per assicurare una rete di supporto efficace al paziente.
- Prevenzione del burnout per il personale: Gli operatori sanitari sono seguiti tramite colloqui individuali e formazione alla relazione d’aiuto, con l’obiettivo di offrire un sostegno concreto e costante. Si tratta di un supporto che consente di affrontare le difficoltà emotive che inevitabilmente si incontrano in un lavoro tanto impegnativo.
Fasi di implementazione del progetto “Libera…Mente”
- Fase 1 – Osservazione del contesto: L’analisi preliminare ha evidenziato le dinamiche operative e le criticità specifiche e la natura del lavoro in radioterapia, che richiedevano interventi mirati.
- Fase 2 – Ricerca e implementazione degli strumenti: Dopo un’attenta selezione, sono stati scelti l’Organizational Checkup System (OCS) e un questionario di gradimento specifico per raccogliere feedback da parte di pazienti e familiari. Questi strumenti hanno permesso di valutare il benessere organizzativo, il livello di stress e le aree di insoddisfazione.
- Fase 3 – Somministrazione degli strumenti: L’OCS e i questionari sono stati distribuiti a pazienti, familiari e operatori sanitari. I dati raccolti hanno fornito una visione dettagliata delle problematiche presenti e delle aree di miglioramento.
- Fase 4 – Sviluppo e implementazione di azioni correttive: A partire dai risultati dei questionari, sono stati implementati interventi mirati per ridurre il rischio di burnout, come la formazione sulla relazione d’aiuto e l’introduzione di colloqui individuali per il personale.
- Fase 5 – Monitoraggio e valutazione finale: I questionari di follow-up sono stati somministrati per misurare l’efficacia degli interventi, con risultati che hanno mostrato un miglioramento del clima lavorativo e una maggiore soddisfazione del personale. Da segnalare che il miglioramento del gradimento del servizio è stato inserito fra gli Obiettivi Qualità 2007 della SC Radioterapia del Besta, ottenendo un risultato ben superiore al 10% auspicato.
- Fase 6 – Report conclusivo: I dati finali raccolti confermano che il progetto ha avuto un impatto positivo sia sulla qualità delle cure che sulla soddisfazione e motivazione del personale.
Risultati e impatti del progetto
Il progetto “Libera…Mente” ha dimostrato di poter influenzare positivamente il benessere organizzativo. Il miglioramento del clima lavorativo ha ridotto il turnover e ha aumentato la qualità percepita delle cure. Inoltre, gli interventi di prevenzione del burnout hanno avuto un impatto significativo sul benessere psicofisico del personale. Uno degli obiettivi più importanti è stato raggiunto: creare uno spazio di ascolto e di supporto che permetta a pazienti, familiari e operatori di sentirsi compresi e supportati in un ambiente, per quanto possibile, sereno.
Raccomandazioni e prospettive future
- Supporto costante al personale: Il burnout è un rischio reale per chi lavora in ambito sanitario, ed è necessario che le organizzazioni offrano supporti regolari come programmi di formazione e counselling.
- Valutazione periodica del clima organizzativo: Monitorare regolarmente la salute organizzativa permette di identificare tempestivamente eventuali criticità.
- Incentivi per migliorare l’engagement: Aumentare il coinvolgimento del personale è essenziale per mantenere alta la motivazione e ridurre il rischio di turnover.
- Replicazione ed espansione del progetto: Il successo del progetto “Libera…Mente” presso l’Unità Operativa di Radioterapia ha spinto la Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta a estendere questo modello anche ad altre unità operative. Dal 2014, infatti, il servizio è stato introdotto nelle unità di Neurochirurgia Oncologica e Neuroncologia, espandendo il supporto psicologico e le strategie di prevenzione del burnout a ulteriori reparti ad alto impatto emotivo, sempre grazie al supporto del Terzo Settore, in particolare grazie al finanziamento di Cancro Primo Aiuto OdV.
Conclusioni
In conclusione, il benessere organizzativo in ambito sanitario rappresenta un pilastro fondamentale per garantire la qualità delle cure e per supportare il personale in un lavoro tanto impegnativo quanto delicato. Investire in questi aspetti significa creare un sistema di assistenza più sostenibile e umano, che riconosce l’importanza della salute e della soddisfazione degli operatori.